Otium sine litteris mors est...

by alessandro

06/10/08



Ci teniamo a ringraziare
Massimo Foschi, Simona Zauli, Stefania Scaradozzi per averci dato l'opportunità di confrontarci con un progetto così innovativo e per aver dato estrema importanza alla comunicazione del progetto stesso.
Ringraziamo anche tutto lo staff che ha seguito in prima persona i lavori e lo sviluppo dei progetti con cui ci siamo confrontati sempre in un clima professionale estremamente collaborativo.

Abbiamo avuto il piacere di lavorare insieme su un progetto che tocca la comunicazione su più livelli: dal marchio alla comunicazione istituzionale e promozionale, dalla segnaletica interna ed esterna alla personalizzazione della struttura.

Ozio è un progetto a cui siamo e saremo sempre molto legati perchè la sua comunicazione è maturata insieme allo sviluppo del design grafico.
E’ raro poter partecipare allo sviluppo della comunicazione, in tutte le sue forme, fin dallo stato embrionale di un'idea. Di solito purtroppo si viene coinvolti solamente nella fase finale, quando il profilo strutturale è già delineato e non rimane che dare una veste grafica ed un nome a ciò che già esiste.
Ozio è dinamico. Ciò che viene sviluppato attraverso la sua comunicazione non si esuarisce ma contribuisce a dare forma e sostanza al contenitore Ozio.
Un'immagine istituzionale forte è anche in grado di subire variazioni, di poter essere applicata in diverse situazioni anche molto differenti e allo stesso tempo di non perdere o snaturare la propria identità mantenendo una coerenza a livello di comunicazione.

Il marchio Ozio nasce da se stesso, ovvero dal suo segno, dal suo fonema, dalle lettere che compongono il suo nome. Parla di linguaggi, di suoni, di vibrazioni. Contiene tutto questo nella sua iniziale, simbolo atavico di contenitore e grembo materno, un moderno omphalos. Il suo lettering viene tagliato verticalmente per enfatizzare lo slancio dinamico e spaziale.

Potete visionare lo studio del marchio nella sezione progetti speciali.