Daft Punk's Electroma

by Luca

20/12/10




“Electroma” è il secondo prodotto cinematografico Daft Punk, il film in questione è stato girato, prodotto, scritto e fotografato,ma non musicato, dalla coppia d’oltralpe: un completo controllo dell’intera opera che gli ha permesso di sperimentare uno stile fortemente personale. La storia, da ciò che si evince, è molto semplice, due robot cercano di diventare umani mediante ogni mezzo; un critico francese spiega la trama del film parlando di Due robot che cercano di sbarazzarsi per mezzo del suicidio delle loro vesti.

Le carte messe in gioco sono quelle della lunga ripresa, della stasi narrativa e della non-azione, tutti elementi per cui in molti ritennero opportuno avvicinare il suddetto film alle produzioni "vansantiane". Inoltre la presenza di alcune immagini (fiamme), iterate lungo la durata e prescriventi la scena finale, resero più verosimile tale accostamento (vedasi la mosca nel film-clone "Psycho"). Certo non è un azzardo, ma l’utilizzo di tali cifre stilistiche in “Electroma” non è per nulla vicino ad “Elephant”, “Gerry” o affini: vi sono intenti diversi, registi diversi dietro alla macchina da presa, insomma sono basi di pensiero non sovrapponibili. Proseguendo, altra scelta forte è stata l'eliminazione dalla colonna sonora dei dialoghi, mantenendo solo i rumori di ambiente e poco meno di una decina di canzoni, con una conseguente percorrenza allentata nel ritmo ma significativa sul piano visivo, costringendo quindi l'osservazione verso ciò che lentamente accade sullo schermo. A livello di script quello che i due robot mettono in atto è eticamente significativo: essi vogliono cambiare natura, derobotizzandosi per umanizzarsi per mezzo dell’installazione di protesi esteriori. Mutano semplicemente l’aspetto superficiale assumendo una momentanea forma, seppur grottesca, diversa da quella precedente. Può essere vista questa come una lettura al contrario della nostra società, dove esseri umani si “artificializzano” in vario modo per mutare il loro sé-sociale esterno, pensando effettivamente d'essere altro dalla propria primaria identità. E nel film la rilevanza di questo passaggio è cruciale poiché dal fallimento di tale processo trasformativo deriva la repulsione della coppia robotica dalla società di cui erano parte, dovuta al misconoscimento da parte dei suoi membri dell'insensato gesto. I due sono condannati all’esilio, al peregrinare per spazi desertici nei quali troveranno il loro scopo ultimo: uccidersi.

Sono scene drammatiche quelle conclusive, che dilatate dalle scelte registiche ci obbligano alla partecipazione emotiva di ogni singolo momento che avvicina i due protagonisti alla loro terribile morte, tragica scelta spinta dall’oppressione della solitudine, dall’incomprensione dei loro pari e dall’impossibilità di slegarsi dalla loro natura originaria, vissuta in effetti come una malattia (nel titolo il suffisso –oma legato alla radice “electro” è chiarificatore). “Electroma” è perciò un film ostico nelle forme sebbene sia essenziale nelle tematiche, che pone il problema della diversità sul banco degli imputati non dimenticando d'osservare criticamente il nostro sistema sociale, servendosi della condizione d'alterità in cui si trovano i protagonisti. Consigliato a chi non disdegna nuove vie espressive, molto sperimentali ma indubbiamente affascinati, proposte da due artisti che da sempre lasciano il segno per ogni loro produzione.  

Titolo originale: Daft Punk's Electroma
Genere: Fantascienza
Nazione: Francia , U.S.A
Anno di produzione: 2006
Data di uscita al cinema: n.d.
Durata: 74 Minuti
Regia: Thomas Bangalter , Guy-Manuel de Homem-Christo
Interpreti: Peter Hurteau, Michael Reich, Ritche Lago Bautista, Daniel Doble

Recensione
Daft Punk Electroma Trailer
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